La foto è narrazione.
Racconta forse la nostra ossessione del tempo, della giovinezza, dell’ansia di non finire.
Ci racconta e ci testimonia al mondo, definisce il nostro orizzonte.
Ci dice, (de te fabula narratur), e in qualche modo ci espone all’alterità, è essa stessa alterità, ci mette in mostra, rivela il nostro ego nel suo risvolto speculare che consegniamo agli altri, è l’io in terza persona, racconta come invecchiamo, le nostre macerie e le nostre smanie, ci celebra e ci condanna alla nostra misura o valore.
(Peppe Murro)
E’ la maschera che indossiamo davanti all'obiettivo, ad uso e consumo degli altri: un’immagine social(e).
Non c'è niente di più falso di una fotografia. Solo due occhi nel mezzo di una faccia, quelli non mentono mai. Quasi".
(Giovanni Murro)